PAOLO GIOFFREDA architetto
 
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Corviale, ROMA CAPITALE

Riqualificazione dello Spazio Pubblico
Unità di Abitazione di Corviale, Roma
Committente: ROMA CAPITALE
(Opera Pubblica n. 29, PRU)

Progettista: Paolo arch. Gioffreda

PROGETTO PRELIMINARE E DEFINITIVO

Relazione Generale


1. OBIETTIVI E FINALITA' DELL'INTERVENTO

PREMESSA:

UNA RIQUALIFICAZIONE PER ULTIMARE, IN MODO NON INVASIVO, UN PROGETTO ARCHITETTONICO-URBANISTICO, INCOMPIUTO DA TRENT'ANNI

L'essenza della commessa è quella riqualificare aspetto e funzionalità delle aree esterne di accesso al cosiddetto, da molti ma non da tutti, “serpentone di cemento”; a questo obiettivo ne consegue l'inderogabile sostegno per la reputazione del fabbricato. Ci si è orientati nella più giusta e coerente ridefinizione di uno spazio esterno moderno, progettato negli anni settanta ma mai ultimato, per soddisfare un'efficienza più contemporanea, in fruibilità, raccolta rifiuti differenziata, sostenibilità in materiali, risparmio energetico ed in manutenzione, allo scopo di restare in un ambito aderente al tema in oggetto ed alla propria connessione con il contesto urbano nel quale oggi si inserisce.

L'intento del progetto quindi è quello di dare migliore disposizione ed aggiornamento alle funzionalità del luogo, con interventi di ristrutturazione degli spazi e dell'arredo urbano, non solo con prodotti ed attrezzature, ben posizionati ed innovativi sostenibilmente, ma anche di renderli pertinenti e relazionarli con l’architettura per antonomasia di Corviale, ovvero il Movimento Moderno lecorbusieriano.

ANTE OPERAM - NODO AREE (A,C,D)



POST OPERAM - NODO AREE (A,C,D)



2. MOTIVAZIONI E SVILUPPI PROGETTUALI

UN DUPLICE OBIETTIVO:

a) LA RIAPPROPIAZIONE SIMBOLICA DELLE VERITÁ DA CUI É STATO GENERATO

b) LA RISPOSTA PER UN RILANCIO QUALITATIVO DI ROMA CAPITALE PER ARREDO E PAESAGGIO URBANO, PER LE SUE POLITICHE DI RIQUALIFICAZIONE, SIA DELLE PERIFERIE, SIA DEL TESSUTO CONSOLIDATO

Questo progetto tende a trasformare la concezione dell'ormai stereotipo, denominato “serpentone”, di un immagine del sogno periferico mancato o del fallimento delle città di fondazione, piuttosto puntando sulla percezione di questi nuovi spazi, non solo di entrata, uscita e breve sosta di attesa, ma anche di sosta medio-lunga in grado di sensibilizzare e coinvolgere attivamente soprattutto gli abitanti di Corviale nella riqualificazione, seppur step by step, con il comune target che possa progettare nuovi vessilli per il quartiere, come seme nuovo per future occasioni concrete di migliore fusione ed inserimento socio-culturale.

Nel progetto si tende a riscoprire lo spazio aperto come luogo integrante degli spazi antropizzati, liddove si trovano oggetti in genere molto stereotipati, con standard dimensionali e di comfort ormai datati. Inoltre si è voluto opporre la una nuova percezione, di outdoor living dello spazio pubblico, al trending che sta trascinando le energie e le operosità lavorative e ricreative verso isolamento e spersonalizzazione; così si è progettato ambienti di condivisione dove socializzare, per concepire lo spazio pubblico come un rimedio contro la solitudine e la tensione sociale.

Perciò si è cercato di fornire l’opportunità ai fruitori di considerare anche la mutazione dei rapporti uomo/uomo, natura/natura, uomo/natura, la mutazione di materiali e sistemi sempre più resistenti alla corrosività ambientale ed ai fenomeni vandalici, ma anche la mutazione sociale, ovvero come si sta evolvendo l'esigenza di vivere in nuove realtà condivise, confortevolmente sostenibili, il tutto in una chiara prospettiva di riappropriazione degli spazi pubblici urbani.

Quindi non solo stereotipi di prodotti, bensì la presentazione di arredi ed infrastrutture esistenti in una chiara prospettiva anche ludico-ginnica, che consenti svago e ricreazione, ma anche riflessione sulla condizione attuale dello spazio pubblico urbanizzato. per favorire un’idea di città curata, sicura, condivisa in maniera attiva, capace di accogliere sia utenti quotidiani che occasionali, un'idea di città amministrata in forma affidabile e sostenibile.

La linea metodologica dell'intervento si è basata anche nell'ottimizzazione del rapporto fra miglioramento della fruibilità e peculiarità percettiva del sito, inclusa ovviamente l'Unità di Abitazione di Corviale, pensando sia ad una fruizione consapevole e informata, sia al miglioramento dei servizi, per utilità e sicurezza.

Fondamentale è stato considerare che l’accessibilità di un sito deve essere raggiunta senza deludere la vocazione del sito stesso, nel rispetto dei suoi valori: si è potuto pertanto generare un completo tragitto fruibile, che riesce a raccogliere ed decantare i valori sensoriali e panoramici dell’intera area, partendo dall'analisi che l’accessibilità di un sito (Area B) deve essere raggiunta senza rinnegare la vocazione del sito stesso.

Per la riqualificazione, si è affrontato anche un metodo legato più strettamente a percepire e comprendere l’area d’intervento, riconosciuto come esempio interessante, nel contesto dell’accessibilità ad uno dei fabbricati più originariamente esclusivi della capitale. Per cui si contribuisce alla valorizzazione generale del sito stesso, esaltandone i percorsi, le possibilità interpretative, i punti e gli spazi panoramici, nel creare un flusso che conduca il visitatore ad identificare ed assimilare la storia dell'Architettura Moderna, nelle autentiche e poco svelate tradizioni del sito, per poterne ricavare un’esperienza sensoriale che lo porti a riconoscere, in prima persona, i segni storico-artistici di una fase architettonica ed urbanistica, laddove la volontà si avviluppava all'intelletto razionale.

Per tale irriproducibile patrimonio, infatti, il raggiungimento dell’accessibilità e della valorizzazione del sito non può avvenire in misura ordinaria o stereotipata, ma solo rispettando la preesistenza, rivelando i suoi punti di vista più rappresentativi e favorendo accuratamente la qualità progettuale degli interventi di arredo urbano.

Lo spazio pubblico dunque predisposto a divenire un esteso ed autentico laboratorio di sollecitazione continuativa per cittadini: nel momento in cui i centri storici persisteranno ad esprimere la sorgente ricchissima di cultura passata artistico-culturale, le periferie, in termini sia architettonico-urbanistici, diverranno i luoghi primari di meditazione sul nostro futuro sociale ed economico.


 
 
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